Jean-Loup, 61 anni, vive a Pechbusque, nella periferia sud di Tolosa. Lui e la moglie Sylvie hanno assistito questo giovedì al match thriller tra Belasteguin/Coello e Cepero/Lijo (vittoria in tre set per il primo): “Io suono padel da due anni, dopo almeno tre decenni di tennis, ci racconta Jean-Loup. Io gioco Padel Tolosa, il più delle volte con i colleghi di lavoro, una volta alla settimana. Ho lasciato il tennis perché trovo il padel più divertente, più divertente.

Sylvie non gioca (ancora?) ma trova le partite al Palais des Sports "molto spettacolari", anche se non misura del tutto la differenza con i tifosi: "Non ho mai visto mio marito giocare, ma io dubitare della differenza”, sorride. "Ho provato una volta in un campeggio dove eravamo, vicino ad Argelès, è vero che è molto divertente".

Jean-Loup non ha una coppia particolarmente favorita, ma non è stato particolarmente attratto dalla traccia 2 dalla presenza di ''Bela'': "Volevo soprattutto vedere giocare Arturo (Coello): è davvero impressionante. Ma i loro avversari non lo giocano troppo, lo temono. L'ho visto in tv durante il Marbella Masters, ha una forza smash incredibile, anche sui rovesci”.

Il fatto che ci siano rimbalzi quasi ovunque, cambia il tennis, che si gioca molto al potere, mentre in padel, devi posizionare la palla in modo intelligente. Lo vediamo molto bene nelle partite femminili, come quella che abbiamo visto prima [la vittoria di Sanchez/Josemaria contro Collombon/Castello] che sono meno potenti e quindi giocano molta strategia. È come nel calcio femminile, hanno più tempo, rende il gioco più fluido. È molto bello vederlo. »

Dopo 40 anni di tennis, Jérôme cade nel piatto del padel nel 2018. Da allora ci pensa tutte le mattine mentre si rade… ma non si rade mai il pala in mano! Giornalista in Alsazia, non ha altra ambizione che condividere la sua passione con te, che tu parli francese, italiano, spagnolo o inglese.