Ci è voluta una forza mentale prodigiosa per Arturo Coello e Agustin Tapia questa domenica per superare il vero ostacolo arbitrale subito nella finale del WPT Chile Open.

Torneremo solo brevemente ai fatti stessi, che abbiamo dettagliato nel nostro articolo”Scandalo durante la finale maschile".

Errore arbitrale.- Mentre la coppia ispano-argentina avrebbe dovuto vincere 6/4 6/3 questa finale contro Juan Lebron e Ale Galan, un evidente errore arbitrale li ha privati ​​della vittoria. Sul 5/3 del 2° set, una schiacciata vincente di Coello a 30A, che tutti i giocatori, commentatori e spettatori hanno giudicato buona, è stata considerata fallo dall'arbitro.

Aggravante, quest'ultimo ha prima segnato 40/30 sul tabellone a favore di Coello, prima di rettificare il punteggio a 30/40… al punto successivo. Ma l'annuncio orale dell'arbitro – che pochi hanno sentito – è stato 30/40.

Stupore.- Quando quasi tutti pensavano che la partita fosse finita, Juan Lebron stava per stringere la mano a Coello e Tapia, ma Ale Galan, uscito per recuperare un tormentone fuori pista, ha fatto notare che l'arbitro aveva annunciato 40A.

Tapia e Coello erano appena stati derubati

La protesta.- Nonostante le proteste dell'argentino, dello spagnolo e del loro allenatore Manu Martin, l'arbitro non ha annullato la sua decisione. E a ragion veduta, dal punto conteso era stato giocato un punto: impossibile quindi contestare o richiedere il videoarbitrato.

Costernazione.- A 40A, dopo tante discussioni, si è finalmente giocato un “punto de oro”, vinto da… Galan e Lebron. Tapia e Coello erano appena stati derubati di una vittoria conquistata sul campo! Pochi minuti dopo, hanno perso il tie-break e tutto è stato rifatto: "Vincerai questa partita due volte", Manu Martin ha detto loro.

Cattiva fede.- Al di là dell'errore arbitrale, avvenuto nel momento peggiore, l'atteggiamento antisportivo di Juan Lebron e Ale Galan pone un vero problema. I due spagnoli, perfettamente consapevoli di aver perso questa partita sul campo, hanno scelto di “fare l'arbitro”: insomma, hanno accettato una decisione errata invece di restituire il punto agli avversari. Anche se l'arbitro si fosse rifiutato di cambiare decisione, avrebbero potuto commettere un fallo intenzionale sul punto d'oro; o anche diversi dopo.

Già polemica a Tolosa

Delinquenti recidivi? Questa non è la prima volta che i numeri 1 del mondo sono stati accusati di essere ingiusti o privi di fair play. Lo scorso giugno a Tolosa si è ricorso in maniera ritenuta abusiva e antisportiva all'intervento del fisioterapista durante il semifinale umana Padel Apri. Ed era già contro Agustin Tapia, allora associato a Sanyo Gutierrez. Galan e Lebron avevano così invertito il corso del match, attirandosi fischi da parte del pubblico. In altre occasioni, questi due giocatori a volte impiegavano un tempo eccessivo tra i punti o le giocate e beneficiavano della clemenza degli arbitri.

Sanzioni? Sbagliare è umano, ma un arbitro del World Padel Tour possono essere soggetti a sanzioni. Honorio García, ancora abituato ai grandi eventi, sarà responsabile? Possiamo pensarlo. Juan Lebron e Ale Galan, invece, non possono essere sanzionati sportivamente: non hanno infranto le regole. E quest'ultimo non prevede nulla contro ciò che è simile a "occultamento della frode".

Una scandalosa ingiustizia

Un'immagine offuscata.- D'altronde, dal punto di vista dell'immagine dei calciatori, questa straziante vicenda lascerà il segno. L'atteggiamento di Lebron e Galan è stato, ancora una volta, tutt'altro che esemplare. E comunque lontano dall'immagine di fair play che dovrebbero dare i giocatori emblema del loro sport, numero 1 al mondo da tre anni. Lebron e Galan avranno perso questa partita tre volte: due volte in campo e una volta nella mente di tutti coloro che hanno assistito a questa oltraggiosa ingiustizia.

La nuova generazione Tapia / Coello.- Se Lebron e Galan hanno perso alla grande, Agustin Tapia e Arturo Coello sono i grandi vincitori di questo Chile Open. Non solo hanno mostrato un livello di gioco stratosferico, ma stanno diventando i nuovi leader carismatici del padel globale. Nonostante la legittima emozione e rabbia, hanno saputo superarsi per vincere con coraggio, altruismo e classe: alla fine hanno anche stretto la mano agli avversari e all'arbitro. E Coello, non risentito, non ha regolato i conti durante l'intervista finale, quando Nacho Palencia gli ha posto una domanda insolitamente controversa nell'universo solitamente molto liscio del WPT.

Tripla vittoria.- Infine, Coello e Tapia hanno vinto tre volte, questa domenica: due in campo e una nella mente di tutti, compresi quelli di Galan e Lebron. Oggi sono i nuovi leader carismatici del padel globale.

Dopo 40 anni di tennis, Jérôme cade nel piatto del padel nel 2018. Da allora ci pensa tutte le mattine mentre si rade… ma non si rade mai il pala in mano! Giornalista in Alsazia, non ha altra ambizione che condividere la sua passione con te, che tu parli francese, italiano, spagnolo o inglese.