Incontro con un leggendario giocatore del World Padel Tour. Maxi Grabiel, questo giocatore esperto, ripensa al suo anno nero: il 2019. Ma ci parla anche del suo passato più in generale e del suo futuro sul circuito.

Intervista a Maximiliano Sergio Grabiel, 43 anni e padel professionista dal 1993.

PM: Hai una carriera molto ricca tutt'altro che finita. Ci sono dei momenti magici che ricordi?

MG: Momenti in cui ne ho molti, per così tanti anni sul circuito, ma se dovessi tenerne 2, direi prima il mondo 2014 che abbiamo vinto con la squadra argentina. Il secondo sarebbe stato durante il torneo di Valladolid nel 2008, durante il quale ho giocato con Agustín Silingo e dove abbiamo vinto la finale contro Belasteguín e Juan Martín Diaz.

PM: Da parte nostra, ti vediamo come un giocatore discreto. Come ti vedi

MG: Sì, in effetti, mi definisco anche un giocatore discreto, che non ha un gioco per "brillare", ma penso che il mio modo di giocare sia stato sufficientemente efficiente e regolare in tutti questi anni. Credo che uno dei miei punti di forza sarà stato quello di adattarmi rapidamente al gioco dei miei partner e riuscire a trarre il meglio da loro stessi.

PM: Come ti senti con il ritmo del gioco imposto dalle giovani promesse?

MG: È vero che negli ultimi due anni abbiamo sentito l'emergere di giovani calciatori. Giocano ad un ritmo diverso e soprattutto riescono a fare una partita di 3 ore e il giorno successivo a rigiocare una partita con sempre la stessa freschezza fisica. Questa è una modifica che il padel oggi, e ne aveva bisogno.

PM: Quel padel preferisci ? Quello di oggi o quello di 5 anni fa?

MG: Personalmente ho preferito il padel di alcuni anni fa, in particolare i tappeti 2015 che erano veloci e si adattavano perfettamente al mio stile di gioco.

PM: Dove ti vedi tra 5-10 anni?

MG: Tra 5-10 anni mi vedo vivere interamente in Spagna (come faccio oggi), inevitabilmente in pensione padel da giocatore, ma perché no da allenatore. Quello che voglio è rimanere sempre in contatto con il padel professionale, perché è un mondo che amo.

PM: Come pensi che il file padel tra 5-10 anni?

MG: Penso che la padel continuerà ad evolversi in ogni senso della parola. I palas miglioreranno, i giocatori saranno ancora più veloci e colpiranno la palla più forte, come nel caso di Lebron ... credo che il futuro di padel sarà giocare sempre più velocemente.

Se guardiamo al futuro di padel in termini di progressione, credo che vedremo questo bellissimo sport in sempre più paesi e continenti. Nota l'ottimo lavoro svolto da World Padel Tour su questo argomento.

PM: I tuoi obiettivi per 2020?

MG: I miei obiettivi per il 2020 sono innanzitutto migliorare i risultati della mia stagione 2019, che è stata la peggiore della mia carriera. Devo concentrarmi su queste ultime partite della mia carriera da giocatore e godermi ogni momento degli ultimi anni che mi è rimasto. Penso che questo sia ciò su cui devo concentrarmi affinché nascano cose belle e nuove.

PM: Quale sarà il tuo pala per il 2020?

MG: Nessuna notizia su questo punto. Io resto a Vibora ancora un anno e continuerò a giocare con il modello Black Mamba con cui mi trovo bene. Mi piace questo pala e ci sono abituato adesso; perché cambiare?

PM: Hai un messaggio per i lettori di Padel Magazine e per gli appassionati di padel ?

MG: Il mio messaggio è principalmente rivolto ai giovani. Se ne hai la possibilità, inizia a giocare padel. È uno sport molto bello e soprattutto è uno sport di coppia dove ci divertiamo molto e dove facciamo delle vere amicizie.

Julien Bondia

Julien Bondia è un insegnante di padel a Tenerife (Spagna). Editorialista e consulente, ti aiuta a giocare meglio attraverso i suoi tutorial e articoli tattici/tecnici padel.