Cornice Cassetta, centesimo giocatore al mondo, è un nazionale italiano di padel e recentemente intitolato a FIP Rialzo Bandol accantoÁlvaro Montiel. Oggi un protagonista fondamentale del circuito FIP, la sua storia con la padel non risale a così tanto tempo fa... A differenza di molti spagnoli o argentini, scopre il padel tardi e lo guarda nel periodo complicato del Covid.

Al microfono Padel Magazine, Marco Cassetta ripercorre i suoi esordi nel padel, sul suo status di giocatore professionista e sulle sue ambizioni per il futuro.

I suoi inizi movimentati nel padel

Vengo dal tennis ma Ho scoperto il file padel in 2017. Questo grazie ad un amico che per me è come un secondo padre, che è un maestro di tennis molto importante in Italia, soprattutto a Torino, dove sono nato e dove attualmente vivo.

Ho iniziato a giocare esclusivamente padel nel 2018 perché non avrei mai sognato di competere a livello internazionale nel tennis. Un mese dopo il mio debutto a padel, sono stato contattato per farne parte La formazione giovanile italiana, perché all'epoca avevo meno di 18 anni (ride). Ci siamo ritrovati ai Mondiali dove c'erano giocatori come Tapia, Come Garrido. Durante questo evento mi sono detto: “Voglio farlo“. Mi ha motivato enormemente.

Purtroppo c’era il Covid e mi sono rotto anche i legamenti crociati anteriori del ginocchio. È stato complicato per sei mesi ma sono tornato e Ho fatto di tutto per diventare professionista. Gioco – almeno ci provo – a livello professionistico ormai da tre anni per credere sempre un po' di più in me stesso.

Il mio obiettivo è arrivare il più lontano possibile.

Marco Cassetta FIP Rise Bandol

Un lavoro di passione

Ho la fortuna di poter dire che il padel è il mio lavoro. Ritengo di averlo davvero fortuna incredibile perché alzarsi la mattina per andare in treno è fantastico. So che è un grande sacrificio, ma per me non è un sacrificio perché trovo che suonare sia una gioia unica. padel.

Per me è importante fare tutte le cose giuste e dare tutto in pista, in allenamento... anche nell'alimentazione e nel riposo!

Una carriera da atleta professionista: sacrifici che non sono sacrifici

Troviamo cose negative. Ad esempio, non puoi uscire con i tuoi amici tutte le sere o tutti i venerdì. Se il tuo migliore amico festeggia il suo compleanno ma tu non puoi essere lì perché sei altrove. E' per me la parte difficile perché vorresti essere lì, andare in vacanza con loro, con la tua famiglia, ma non puoi.

Mais Sono così fortunato. Ho una famiglia incredibile, amici fantastici che mi seguono e mi sostengono sempre. Sanno cosa faccio, che è un lavoro “normale”.

Poi gli altri sacrifici come alzarsi la mattina per andare ad allenarsi, fare così tutto il giorno, essere costretto a mangiare bene, non li vedo come sacrifici. Mi piace.

Marco Cassetta FIP Rise Bandol

Essere italiani: una possibilità di sponsorizzazione

Per la sponsorizzazione meglio essere tra i migliori giocatori italiani, francesi o svizzeri ad esempio, piuttosto che spagnoli o argentini. Ho la fortuna di essere italiano. Inoltre ringrazio gli sponsor per avermi aiutato a farlo padel il mio lavoro.

Inoltre, mi dà una motivazione in più. Voglio sempre fare bene per il mio Paese. Non è del tutto una terra di padel anche se il livello aumenta drasticamente. Abbiamo una grande Nazionale che ha giocato molto bene agli Europei. Adesso speriamo di fare un bel risultato ai Mondiali!

Gwenaelle Souyri

Fu suo fratello che un giorno gli disse di accompagnarlo su una pista. padel, da allora, Gwenaëlle non ha mai lasciato la corte. Tranne quando si tratta di andare a vedere la trasmissione di Padel Magazine , World Padel Tour… O Premier Padel…o i Campionati Francesi. Insomma, è una fan di questo sport.