Dopo un inizio di stagione segnato da dubbi, infortuni e un'eliminazione prematura a Santiago, Agustín Tapia e Arturo Coello hanno dimostrato al Maggiore del Qatar che erano effettivamente tornati. Vincitori del "Clásico" contro Galán e Chingotto, i numeri 1 del mondo lanciano un messaggio forte: sono pronti a riprendersi il loro trono e a ricordare a tutti perché hanno dominato il circuito per due stagioni.
Un reset necessario
Per Tapia tutto è cambiato Riyad, durante la finale dove si è infortunato un dito. Una rottura parziale del legamento del quarto dito della mano destra gli impedisce temporaneamente di dare il meglio di sé. Dopo una frustrante eliminazione al P1 di Santiago, sente il bisogno di riconnettersi con le sue radici. Direzione Catamarca, la sua città natale, per ricaricare le batterie: "Mi sono sentito di nuovo l'Agustín di una volta. La mia famiglia non mi chiede mai di vincere, mi amano per quello che sono, e questa energia è inspiegabile", dice.
Da parte sua, Arturo Coello, nonostante la sua base a Miami, sente la stessa necessità. Dopo Santiago, salta su un aereo diretto Valladolid, per ritrovare i suoi cari: “È lì che mi sento protetto, amato, sostenuto… Quando si vince tutto è bello, ma quando si perde, i giocatori possono anche sentirsi soli”. Un ritorno alle origini salutare per i due campioni, che ne hanno approfittato per ritrovare la voglia, l'energia... e soprattutto la fame di competizione.
Una risposta sul campo
Ritornato a Doha con una mentalità di “partita per partita”, Tapia e Coello hanno dimostrato di essere solidi di fronte alla dura concorrenza. La loro vittoria contro Cardona e Augsburger, che li aveva eliminati a Santiago, è stato un momento chiave: "Mi sono sentito uno sconfitto dal riscaldamento di quel giorno... È stato orribile", ammette Tapia. Ma a Doha superano a pieni voti questo ostacolo.
In finale hanno vinto contro Galán e Chingotto con una partita controllata. Una vittoria che vale molto più dei 2000 punti del Maggiore : questa è una conferma che il reset ha funzionato, che le dinamiche si invertono, e che i re sono tornati.
E adesso?
Questo successo a Doha potrebbe rilanciare la loro stagione. Tapia e Coello hanno dimostrato di saper incassare i colpi duri, di sapersi mettere in discussione e di saper tornare ancora più forti. A soli 23 e 25 anni, mostrano un maturità eccezionale, a dimostrazione del fatto che il loro regno potrebbe essere solo all'inizio.

Ho scoperto il padel direttamente durante un torneo e, francamente, all'inizio non mi piaceva molto. Ma la seconda volta è stato amore a prima vista e da allora non mi sono persa nemmeno una partita. Sono anche disposto a stare sveglio fino alle 3 del mattino per guardare il finale Premier Padel !